Il 29 settembre 2019 è il 75° anniversario dell'eccidio di Monte Sole. 770 vittime: 316 donne, 96 uomini, 142 anziani e 216 bimbe e bimbi uccisi a sangue freddo dai soldati nazisti. È la più grande strage di civili del fronte occidentale avvenuta durante la seconda guerra mondiale
Non è una rappresaglia, ma una operazione militare: è la guerra ai civili, è la guerra totale.

Una storia che necessita ancora di essere raccontata e approfondita, perché il mondo non ha mai smesso di fare la guerra ai civili. Per questo abbiamo deciso di realizzarne un documentario.

Quella di Monte Sole è una storia di morte, ma non è una storia morta, è una ferita ancora aperta perché difficile da metabolizzare. A lungo si è data la colpa alla follia omicida di un gruppo di esaltati, probabilmente perché troppo difficile accettare che dietro l’orrore ci fosse un pensiero lucido, un’azione di guerra, com’è invece è stato in quell'autunno del 1944 e come tutt’ora continua ad avvenire nel mondo.

Oggi, con le stesse logiche, la guerra ai civili è proseguita crescendo esponenzialmente in diverse forme. Si pensi ai milioni di morti e profughi delle guerre o degli attentati che hanno coinvolto anche l’Occidente nell’ultimo decennio: queste le conseguenze della “guerra totale” sviluppata dai nazisti, dove chiunque è “altro” dal proprio gruppo, diviene nemico da eliminare. La guerra ha via via mietuto sempre più vittime tra i civili, passando da conflitti che avevano un fronte su cui combattere con campi di battaglia in cui si uccidevano soldati combattenti, alle guerre totali che colpiscono persone in ogni dove con una sproporzione mai vista tra vittime civili e militari, queste ultime ormai numericamente irrisorie.
“Silenzio sul Monte Sole” è un film che salda le motivazioni che alimentarono l’ideologia violenta dei fascismi con le mutazioni che essa ha avuto fino ai giorni nostri.

Con queste motivazioni il documentario entra nella storia di Monte Sole, e grazie anche all’accesso ad archivi e documenti inediti, racconta la comunità che lo abitava e di come essa è stata spazzata via, ragiona sulla guerra totale e sul pensiero lucido che anima la guerra ai civili, ben consapevoli del fatto che “i civili” siamo tutti, “i civili” siamo noi.

L'idea di questo documentario è nata circa dieci anni fa durante la lavorazione di un altro documentario, quando ho iniziato a frequentare spesso a Monte Sole e interrogarmi sulla domanda più comune per chi visita questo luogo: com'è potuto succedere? Da allora ho partecipato a diversi incontri con storici, ecucatori alla Pace, sopravvissuti, parenti delle vittime, archivisti e infine i fratelli e le sorelle della famiglia monastica fondata da Giuseppe Dossetti (era su di lui il documentario!), i primi a tornare a vivere in quei luoghi nei primi anni '80. Gli anni trascorsi mi hanno dato la possibilità di conoscere ed elaborare fino a trovare una chiave che permettesse di semplificare il racconto nei tratti essenziali senza però privare il racconto della sua complessità.

Il documentario ha vinto il bando promosso dalla Film Commission Regione Emilia Romagna nel 2018 e ha il sostegno di: Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto, Chiesa-Arcidiocesi di Bologna, UNIPOL, Bologna Welcome. Collaborano al progetto anche la Cineteca di Bologna e la Fondazione del Teatro Comunale di Bologna. Preziosa è anche la collaborazione della Scuola di Pace di Montesole, della Piccola Famiglia dell'Annunziata e della Fondazione Gramsci Emilia Romagna.

Il documentario sarà presentato il 29 settembre a Marzabotto, e, in collaborazione col Ministero degli Esteri, s'intende proiettarlo a Roma, Berlino e Bruxelles. Stiamo inoltre lavorando insieme a Bologna Città Metropolitana per presentare a ottobre il film a diverse classi di diversi istituti superiori bolognesi, e speriamo che ciò possa essere organizzato anche in altre città. Il documentario, con l’aiuto dell’Ambasciata Tedesca in Roma, sarà utilizzato anche dalle classi tedesche che sempre più numerose vengono a visitare i luoghi della strage.

Stiamo anche cercando di sottotitolare il documentario in CAA (comunicazione aumentativa alternativa), dico 'cercando' perché insieme a esperti stiamo ragionando su quale sia il miglior modo per farlo, poiché sarebbe il primo documentario sottotitolato in CAA.

La produzione del film è di Mauro Bartoli con la sua società LabFilm a cui si è aggiunta anche l'Amarcord di Cinzia Bomoll. La scorsa primavera sono cominciate le riprese, abbiamo girato durante le diverse stagioni coinvolgendo Roberto Beani, direttore della fotografia, Simone Tacconelli, suo stretto collaboratore e Carlo Canobbi, specializzato in riprese aeree col drone. L'audio è stato registrato da Alessandro Gaffuri e Lucas Fernandes De Fonseca, che hanno raccolto le voci degli intervistati e i suoni del Monte Sole. Nell'anno trascorso abbiamo dedicato anche tanto tempo alle ricerche d'archivio, perché volevamo che fosse perfetto per la storia che volevamo raccontare, non ci serviva solo qualcosa che raccontasse visivamente un'epoca, ma che raccontasse di quell'epoca che cosa ha contribuito, anche 'involontariamente' a far sì che quella strage poi si compisse.

Ora siamo in fase di chiusura del montaggio e stiamo facendo qualche proiezione test con alcune classi di diversi istituti superiori, a breve ci ocuperemo di registrare le musiche originali, comprare i diritti di utilizzo del repertorio, e realizzare le animazioni. Già, perché oltre alle interviste ai testimoni della strage, agli storici e a una educatrice della Scuola di Pace di Monte Sole, allo splendido materiale di repertorio, alle musiche bellissime composte dai Quintorigo, Giulia Conoscenti - allieva di Gianluigi Toccafondo - sta realizzando le animazioni che racconteranno alcune scene della storia. Potete vederne un assaggio nel video, ma per finirle abbiamo bisogno del vostro aiuto.

1944: La strage di Monte Sole

1944: La strage di Monte Sole