Crowdfunding terminato il 26 Gennaio 2019.

Febraio 2025 : Nuovo sito di distribuzione del progetto

https://www.ateliertytoalba.org/

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Antonio Di Ciaccia, psicoanalista lacaniano e traduttore delle opere di Lacan in Italia, dà la sua lettura dei primi Seminari di Jacques Lacan in una serie documentaria di 11 episodi di 12 minuti ciascuno.

GENESI DEL PROGETTO

È da quando sono piccolo che sento parlare di Lacan. Infatti mio padre Antonio Di Ciaccia, psicoanalista lacaniano, è un assiduo studioso di Jacques Lacan e da ormai quasi trent’anni anche il traduttore delle sue opere per la lingua italiana, pubblicando questi volumi con Einaudi e Astrolabio. La sua intenzione è sempre stata quella di trasmettere il pensiero lacaniano. Mio fratello ed io, fin da piccoli eravamo un pubblico privilegiato. Avevamo diritto a ore di spiegazioni animate quanto dettagliate. Lacan era con noi anche durante le vacanze, nei libri che mio padre portava in spiaggia per andare avanti nel lavoro di traduzione. Ancora oggi in vacanza Antonio si occupa delle traduzioni. In effetti proprio durante il mio ultimo soggiorno in Italia l’ho trovato impegnato nella revisione della traduzione del seminario libro XVI, che dovrebbe uscire a breve. Come un ricercatore insaziabile ho sempre visto mio padre concentrato nel decriptare questo complesso Lacan.

Come dice Umberto Eco in “Dire quasi la stessa cosa”: Il modo migliore per conoscere un autore è di tradurlo. Questo progetto è nato dal desiderio di conoscere in modo più approfondito il Seminario di Lacan e di condividere le spiegazioni di mio padre con chi ne fosse interessato. Quindi, per farmi aiutare dalla sua esperienza in quanto psicoanalista, lettore assiduo e traduttore di Jacques Lacan, ho convinto mio padre a partire con me in quest’avventura di co-scrittura filmica.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Più di un anno fa, abbiamo iniziato il lavoro di scrittura. L’idea era di ottenere, per ogni Seminario, un testo relativamente breve che indichi le linee principali dell’insegnamento di Lacan. Non abbiamo l’intenzione di essere esaustivi nelle nostre spiegazioni. Abbiamo, tuttavia cercato di essere più chiari possibile, per non snaturare l'insegnamento di Lacan, (stabiliti e pubblicati da Jacques-Alain Miller). Abbiamo lavorato sui Seminari che vanno dal 1953 al 1963. In un momento ulteriore il lavoro verrà pubblicato dalla casa editrice Astrolabio-Ubaldini, editore a Roma con la quale abbiamo già un accordo. Tale testo costituirà il filo rosso per gli 11 film di questa prima stagione, per la quale abbiamo avviato questa campagna di Crowdfounding.

In ogni episodio, la voce di Antonio ci guiderà all’interno di uno dei Seminari di Lacan. Le immagini, invece, sono un riferimento più o meno diretto degli elementi citati da Lacan. Nel montaggio le immagini dialogheranno e faranno da eco in maniera visuale e poetica con gli elementi teorici.

Questo progetto audiovisivo, pur essendo nato, in un primo tempo, per essere fatto in italiano, se raggiungiamo la terza tappa (20.000€), riusciremmo a svilupparlo in francese. Poi in seguito, se raggiungiamo la quarta tappa (25.000 €) saremo in grado di occuparci delle traduzioni per fare i sottotitoli in spagnolo e in inglese (olandese sotto riserva).

SCELTE ARTISTICHE

"Per questo progetto atipico, dall’ambizione di una teoria puntigliosa, ho una gran voglia di lavorare in modo artigianale e poetico."

Diversi anni fa, durante i miei studi di cinema a Ginevra, mi dovetti confrontare con un esercizio girato in 16 mm con la Bolex. Un esercizio che, per una serie di fattori, mi ha segnato molto. Avevo trovato quest’approccio tanto interessante quanto vincolante. Il fatto di lavorare con una cinepresa meccanica, metri limitati di pellicola e la necessità di misurare la luce a mano, sono vincoli che influenzano molto il modo di lavorare. La pellicola essendo preziosa obbliga chi fa le riprese a riflettere maggiormente prima di avviare la ripresa.

Inoltre avevo notato che quando si gira con una telecamera meccanica, la gente reagisce diversamente. Come se una vecchia cinepresa destasse una certa curiosità e rispetto, creando un rapporto privilegiato tra l’operatore e il soggetto filmato. La Bolex è molto compatta ed è gestibile da una persona sola, cosa che permette una certa leggerezza e una relazione intima con il soggetto filmato. Di conseguenza, per non compromettere questo rapporto privilegiato con mio padre, avevo bisogno di lavorare da solo.

Il lavoro con la pellicola permette una più grande libertà formale anche a livello del suono. Non essendo possibile registrare il suono direttamente su tale camera quest’aspetto permette di giocare sulla de-sincronizzazione tra l’immagine e il suono. Ci trovo una libertà formale appassionante da sperimentare con questa mia ricerca filmistica. Per tutti questi motivi ho stimato che la Bolex fosse il miglior strumento per questo modo di lavorare.

Per quanto riguarda il montaggio, considero questa fase molto importante per la fabbricazione di un film e penso che per la modalità adottata sia utile poter parallelamente montare e girare altro materiale. Per riuscire a far dialogare in questo progetto la teoria di Lacan e la poesia dell’immagine in movimento, e trovare la scrittura filmica più adatta, ho bisogno di poter girare e montare in parallelo.

CONTESTO

I Seminari: Jacques Lacan ha lasciato un’eredità intellettuale molto complessa, costituita da testi e da un insegnamento che è stato chiamato “Il Seminario”. Lacan ha affidato a Jacques-Alain Miller tutta la sua opera, orale e scritta.

I Seminari sono corsi annuali che Lacan ha tenuto dal 1953 fino a poco prima della sua morte, nel 1981. Inizialmente faceva insegnamento a casa sua, poi all’Ospedale Sainte-Anne, poi ancora all’ École Normale Supérieure della rue d’Ulm e infine alla Facoltà di Diritto alla Sorbona di Parigi. Lacan ha affidato a Jacques-Alain Miller il compito di stabilire i testi del Seminario e di pubblicarlo. Le pubblicazioni sono tutt’oggi in corso.

Antonio Di Ciaccia ha dedicato molto tempo alla traduzione e alla cura delle pubblicazioni di questi testi in italiano. Questo lungo lavoro ha portato Antonio a essere gran conoscitore della teoria, della clinica e del pensiero lacaniano nel suo insieme. Per questo, oggi egli può offrirci la sua esperienza di lettore lacaniano.

Gli episodi verteranno sui dieci primi anni dell’insegnamento, dal 1953 al 1963. Il periodo in cui stava all’Ospedale Sainte-Anne prima di esserne espulso. In questi Seminari, Lacan articola una profonda ricerca sulla scoperta freudiana. Riprende tutta l’opera di Freud e cerca di capire che cos’è questa “Cosa freudiana”. Durante tutto il suo percorso teorico e clinico, Lacan riprende sempre gli stessi interrogativi: in che modo la parola ha un effetto sul trauma e sul sintomo? In che modo lo psicoanalista deve agire nella sua funzione? Nel suo lavoro, Lacan tenta di dare una risposta a questi interrogativi.

Breve biografia di Antonio Di Ciaccia.

Antonio Di Ciaccia è nato a Roma il 7 febbraio 1944. Si laureò in Teologia alla Facoltà Pontificia Marianum di Roma nel 1969. Quell’anno si trasferì in Belgio per iscriversi all’Università di Lovanio alla facoltà di Psicologia, conseguendo la laurea nel 1972. Sempre a Lovanio fece l’Istituto Superiore di Filosofia senza tuttavia presentare la tesi finale. Durante i suoi studi fece la conoscenza di Jacques Lacan a Parigi nel 1972, con cui continuò un’esperienza analitica. Fu nominato membro dell’École freudienne de Paris nel 1976. In seguito divenne AME (Analyste Membre de l’École), membro de l’École de la Cause freudienne, Questa Scuola era stata adottata da Lacan come sua dopo la dissoluzione dell’École freudienne de Paris. A Bruxelles fondò nel 1974 l’Antenne 110, istituto di cura per bambini autistici e psicotici, mettendo in opera un metodo originale che prende spunto dalla psicoanalisi. Tale metodo è stata chiamato pratique-à-plusieurs. Nel 1987, da Bruxelles, lanciò, con Jacques-Alain Miller e il concorso della casa editrice Ubaldini-Astrolabio, la rivista semestrale «La Psicoanalisi», attualmente giunta al suo 62° numero. Nel 1989 si trasferì con la famiglia a Roma dove si è adoperato alla costruzione del Campo freudiano in Italia, fondando con Jacques-Alain Miller l’Istituto freudiano per la clinica, la terapia e la scienza, istituto abilitato alla formazione all’attività psicoterapeutica secondo l’orientamento lacaniano, riconosciuto dallo Stato italiano nel 1993, di cui è Presidente e Jacques-Alain Miller è il Direttore scientifico. Dal 1989, su mandato di Jacques-Alain Miller, traduce e cura la pubblicazione dei vari libri del Seminario di Lacan per le case editrici Einaudi e Astrolabio (attualmente sono stati pubblicati 15 volumi). Inoltre ha tradotto e curato Altri scritti di Lacan per Einaudi e altri volumi minori (Einaudi e Astrolabio). Attualmente è anche membro della Scuola lacaniana di psicoanalisi e dell’Associazione mondiale di Psicoanalisi. Ha il titolo di psicoterapeuta iscritto all’Ordine degli Psicologi del Lazio (Italia).